M1C3 – Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”
Ultimo aggiornamento: 5 novembre 2024, 18:10
Struttura delegata al processo di coordinamento dell’investimento: Direzione Generale Musei
Risorse: 300 Milioni €
Milestone e target: M1C3-3
L’investimento ha lo scopo di ridurre gli ostacoli, le disuguaglianze e le lacune che limitano la partecipazione dei cittadini alla vita culturale e al patrimonio culturale. Le barriere architettoniche, fisiche, cognitive e senso-percettive sono una criticità per i siti culturali italiani. Gli interventi proposti hanno i seguenti obiettivi:
- aumentare e diversificare l’offerta culturale rivolta a un più ampio spettro di utenti attraverso percorsi di visita innovativi nei siti del patrimonio culturale italiano e migliorare la qualità dei servizi;
- guidare gli operatori culturali nello sviluppo di “Piani di accessibilità”;
- progettare e realizzare interventi per la rimozione delle suddette barriere nei siti culturali italiani;
- formare il personale dell’Amministrazione e i professionisti del patrimonio culturale italiano, promuovendo la cultura dell’”Accesso a tutti” e dell’ospitalità, concentrandosi su aspetti legali, accoglienza, mediazione cultura.
La Direzione Generale Musei ha approvato, con Decreto 19 maggio 2022, n. 534 il Piano strategico per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, che rappresenta il contesto metodologico di riferimento per la realizzazione dell’intervento. La Direzione ha successivamente aperto due avvisi pubblici per la presentazione di proposte progettuali di intervento per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura, uno per quelli pubblici non afferenti al MiC e uno per quelli privati.
Con DM 6 settembre 2022, n. 331 sono stati ripartiti i fondi destinati all’investimento.
Il 15 settembre 2022 sono state istituite, con Decreto direttoriale n. 1010, la Commissione e la Segreteria tecnica incaricate di valutare le istanze pervenute in risposta ai due avvisi, e con i decreti direttoriali n. 1501 e n. 1502, entrambi del 21 dicembre 2022, sono state approvate le graduatorie delle proposte progettuali ammesse al finanziamento, rispettivamente per i luoghi della cultura privati e per i luoghi della cultura pubblici non MiC.
Con Decreto del Direttore Generale incaricato del Segretariato generale del MiC 1 dicembre 2022, n. 1155 è stato approvato l’elenco delle proposte ammesse a finanziamento, con contestuale assegnazione delle risorse ed individuazione dei soggetti attuatori, relativamente agli istituti e luoghi della cultura pubblici afferenti al MiC (euro 127.327.089,41 destinati al finanziamento di n. 527 interventi di rimozione delle barriere fisiche e cognitive ed euro 3.346.449,59 destinati al finanziamento per la redazione dei P.E.B.A).
Le graduatorie delle proposte progettuali ammesse al finanziamento in esito ai due avvisi sono state successivamente rettificate con i Decreti direttoriali n. 61 e 62, entrambi del 26 gennaio 2023.
Con i Decreti del Segretario generale del Ministero della Cultura 21 febbraio 2023, n. 156 e 157 sono stati approvati gli elenchi delle proposte ammesse a finanziamento, con contestuale assegnazione delle risorse ed individuazione dei soggetti attuatori, relativamente agli istituti e luoghi della cultura pubblici non appartenenti al Ministero della cultura e agli istituti e luoghi della cultura privati. Nello specifico:
- Con DSG 21 febbraio 2023, n. 156 sono assegnati euro 123.214.700,00 destinati al finanziamento di n. 262 interventi di rimozione delle barriere fisiche e cognitive presso i luoghi della cultura pubblici non afferenti al MiC e alla redazione dei P.E.B.A. per i luoghi della cultura pubblici non afferenti al MiC;
- Con DSG 21 febbraio 2023, n. 157 sono assegnati 7.460.000,00 destinati al finanziamento di n. 42 interventi di rimozione delle barriere fisiche e cognitive presso i luoghi della cultura privati.
Con Decreto del Segretario generale 12 ottobre 2023, n. 1127 è stato approvato l’aggiornamento dell’elenco delle proposte ammesse a finanziamento di cui al DSG 1155/2022 per le Linee d’azione inerenti gli interventi di rimozione delle barriere fisiche e cognitive e la redazione dei P.E.B.A. per i luoghi della cultura pubblici afferenti al MiC.
Il Decreto del Segretario generale 21 novembre 2023, n. 1292 ha approvato l’aggiornamento degli Allegati 1, 2, 3 e 4 del Decreto SG n. 1155/2022 così come modificato con Decreto SG n. 1127/2023 relativo all’elenco delle proposte ammesse a finanziamento per i luoghi della cultura pubblici afferenti al MiC.
Con Decreto del Segretario Generale 28 novembre 2023, n. 1333 è stato approvato l’aggiornamento dell’Allegato B2 del Decreto SG n. 156/2023 relativo all’elenco delle proposte ammesse a finanziamento fra i luoghi della cultura pubblici non afferenti al MiC, Fascia B – Macroarea sud.
L’elenco delle proposte ammesse a finanziamento fra i luoghi della cultura privati – Macroarea Centro Nord di cui al Decreto SG 21 febbraio 2023, n. 157 è stato aggiornato con Decreto del Segretario Generale 5 febbraio 2024, n. 71.
Il Decreto del Segretario generale 14 maggio 2024, n. 561 ha integrato l’assegnazione delle risorse di cui al DSG 156/2023 relativa alle proposte ammesse a finanziamento fra i luoghi della cultura pubblici non afferenti al MiC – Macroarea Centro Nord e Macroarea Sud.
In questa pagina vengono illustrate le progressioni delle opere relative ai seguenti finanziamenti:
Rimozione delle barriere fisiche e cognitive nel museo dell Ex Colonia Penale territorio di Castiadas
Piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) – missione 1 – digitalizzazione, innovazione, competività e cultura - componente 3 – cultura 4.0 (m1c3) – misura 1 “patrimonio culturale per la prossima generazione” - investimento 1.2 “rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” del finanziamento concesso dal ddg n. 156 del 21/02/2023 come modificato dal dsg n. 1333 del 28/11/2023 per il progetto “rimozione delle barriere fisiche e cognitive nel museo dell'Ex Colonia Penale territorio di Castiadas” – CUP D67B23000160006
Completamento - Rimozione delle barriere fisiche e cognitive nel museo dell'Ex Colonia Penale territorio di Castiadas
Piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) – missione 1 – digitalizzazione, innovazione, competività e cultura – componente 3 – cultura 4.0 (m1c3) – misura 1 “patrimonio culturale per la prossima generazione” - investimento 1.2 “rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” finanziamento concesso dal ddg n. 156 del 21/02/2023 come modificato dal dsg n. 561 del 14/05/2024 per il progetto “completamento- rimozione delle barriere fisiche e cognitive nel museo dell'Ex Colonia Penale territorio di Castiadas loc. Castiadas centro” – CUP D67B24000030006
Per ogni informazione consultare il sito del Ministero della Cultura
L'Ex Colonia Penale di Castiadas
Quando sbarcarono nel Porto Sinzias, sulla costa sud orientale della Sardegna, era estate. E ad essere maggiormente precisi si trattava dell’ 11 Agosto del 1875.
Le spiagge allora erano disabitate, ben differentemente da come appare oggi il litorale della zona. L’imbarcazione trasportava trenta detenuti e sette guardie carcerarie. Guidati dal CavaliereEugenio Cicognani, si inoltrarono con molta difficoltà nell’entro terra, vista la fitta vegetazione e l’inesistenza totale di sentieri.
Il territorio doveva apparire selvaggio e incontaminato. Obbiettivo dell’Ispettore Generale delle carceri era quello di stabilire una prima dimora, bonificare e risanare il territorio disabitato da secoli, 350 anni per l’esattezza. Arrivarono presto altri detenuti che aiutarono nell’opera di bonifica e di costruzione, e gli atti riferiscono che dopo il secondo anno, nella zona fossero presenti più di trecento forzati, tutti in possesso di esperienze lavorative precedenti nell’edilizia. Nel 1877 nasce, a sette km dal luogo di sbarco, la dimora dei carcerati.
Si trovava sul promontorio di Praidis, fra due ruscelli, il Guttur Frascu e Baccu sa Figu. Presto furono attivi una falegnameria, officine di fabbri, una carpenteria e una infermeria. Entro la struttura principale oltre le celle e gli alloggi per i carcerieri si trovava la farmacia, un pronto soccorso, addirittura un ufficio postale e una stazione telefonica. Nelle zone che risultavano più malsane, non ancora bonificate, venivano costruite delle sedi periferiche, case di legno, atte ad ospitare un numero non superiore ai dieci detenuti.
Interessante ricordare che alle finestre, per evitare il passaggio delle letali zanzare, venivano poste delle fitte reti metalliche. Dieci furono i distaccamenti, che consentirono non solamente l’indipendenza alimentare, ma consentirono un surplus nella produzione che venne dedicato alla commercializzazione. Le coltivazioni principali erano vigne, agrumeti, grano, cereali e legumi. I fitti boschi vennero in parte sfoltiti ed utilizzati per la produzione di carbone.
Si conta che nel 1918, nonostante le morti dei detenuti causate dalla malaria e dalle influenze la produzione di carbone fosse arrivata ai 1600 quintali e negli anni successivi questa soglia sarebbe stata superata. Agli inizi del novecento erano circa ottocento i detenuti che risiedevano nelle carceri, che intanto era diventata entità autosufficiente. Il detenuto doveva infatti sostentarsi con il proprio lavoro, e questo risultò uno dei metodi più efficienti per il successivo inserimento all’interno delle trame sociali. Solo i detenuti più disciplinati avevano la possibilità di lavorare all’aperto, sui campi, gli altri invece scontavano la propria pena all’interno del carcere. E secondo le attestazioni quella doveva essere una vita d’inferno. La Colonia Penale cessò di esistere definitivamente soltanto nel 1956.
Fonte: Castiadas Turismo